Ambimente | Notizie
Incubatore di Buone Pratiche Ambimente è un incubatore di buone pratiche aperto a tutti formato da cittadini sensibili alle problematiche ambientali che si prefigge l'obiettivo di promuovere un cambiamento concreto.
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Ambimente

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Come Funziona AmbiMapp?

Ambimente ha creato Ambimapp (clicca qui), uno strumento con il quale potrete trovare facilmente le attività ecosostenibili e Green friendly della nostra città! Grazie alla geolocalizzazione, questa mappa virtuale che abbiamo creato può essere aggiornata e implementata da chiunque con pochissimi click.

Si può zoommare sulla mappa per vedere ulteriori dettagli, filtrarla in base alle categorie e tipologie d’interesse inserite per visualizzare più velocemente quello che state cercando.

Nella mappa si trovano negozi e locali che vendono per esempio prodotti bio, km 0, vegano e anche i locali amici di Slow Food. In più, sono state inserite le fontanelle, casette dell’acqua, distributori di latte crudo, che contribuiscono a diminuire gli imballaggi grazie all’uso delle bottiglie riutilizzabili. I servizi di Bike Sharing e la Colonnina Elettrica per ricaricare l’auto fanno parte della mobilità sostenibile e abbiamo l’intenzione di aggiungere altre funzioni per ampliare questo aspetto.

La parte che rende AmbiMapp uno strumento potente è la sua interattività e condivisibilità: ognuno può inserire descrizioni, immagini e commenti per i punti già presenti o aggiungere nuovi punti nel caso non fossero già stati inseriti. Per garantire la correttezza della mappa, tutti i punti vengono pubblicati dopo il nostro controllo e approvazione.

Con il vostro aiuto possiamo arricchirla e renderla ancora più completa e utile per chiunque abbia deciso di ridurre la propria impronta ecologica.

Potete scrivere nei commenti i vostri suggerimenti e consigli per aiutarci a migliorare la mappa, grazie!

L’Impronta Ecologica di Treviso

Ambimente ha svolto un’indagine online, con la partecipazione di più di 200 persone, per calcolare la loro impronta ecologica e sensibilizzare i cittadini sull’impatto ambientale delle loro abitudini.

Per misurare questo impatto viene usato come indicatore “l’impronta ecologica” che quindi serve a calcolare il nostro consumo di risorse e raffrontarlo con la capacità della Terra di rigenerarle. Un Paese che consuma molte risorse in più di quelle che è in grado di produrre avrà pertanto un’impronta ecologica elevata.

Utilizzando questo indicatore è possibile stimare quanti Pianeti servirebbero per sostenere il nostro stile di vita. L’impronta ecologica si misura sia in “ettari globali”, cioè la superficie con media produttività necessaria a ricavare le risorse e i beni da noi consumati quotidianamente, che in “carbon footprint” ovvero le tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera per soddisfare i nostri bisogni giornalieri.

IL SONDAGGIO

Per svolgere il nostro sondaggio abbiamo utilizzato il calcolatore di Global Footprint Network, un’organizzazione no profit che fornisce i risultati relativi all’impronta ecologica di oltre 200 Paesi in tutto il Mondo. Le domande riguardano 5 macro categorie: dieta, beni di consumo, tipologia di abitazione, servizi e trasporti.

Analizzando i dati emersi dal sondaggio siamo riusciti a ricavare l’impronta ecologica media dei cittadini di Treviso:

4,7 ettari globali che corrispondono a 2,8 pianeti equivalenti per soddisfare i nostri bisogni. Ossia se tutta la popolazione mondiale avesse il nostro stile di vita, il pianeta potrebbe rifornirci di risorse naturali fino al 13 maggio di ogni anno.

Questa impronta ecologica collettiva di Treviso risulta superiore a quella nazionale che corrisponde a 2,72 pianeti. Invece a livello mondiale, l’Italia si piazza al 15esimo posto per la sua impronta ecologica media sui 187 Paesi analizzati. Una posizione molto preoccupante sulla quale abbiamo ampi margini di miglioramento se cominciamo ad essere consumatori più responsabili.

ANALISI

In seguito, troverete gli approfondimenti per Cibo e Trasporti, essendo le due categorie con un maggior impatto e per Beni, essendo la categoria con il minor impatto tra tutte le categorie di consumo.

Che abitudini alimentari potremmo adottare?

Le nostre scelte alimentari influiscono molto sulla nostra impronta ecologica in quanto il cibo pesa per il 26% dell’impronta ecologica. 

Ridurre i consumi di carne consente di risparmiare ingenti quantità di acqua ed energia necessarie per produrla. La Cina, ad esempio, proprio per questo si è impegnata a ridurne i consumi del 50% entro il 2030. Questo intervento ad esempio significherebbe uno slittamento di 3 giorni del Giorno di Sovrasfruttamento della Terra.

Un altro tema importante è quello di ridurre gli scarti alimentari che contribuiscono per il 9% all’impronta ecologica mondiale. Infatti, se lo spreco alimentare fosse un Paese, sarebbero il terzo a produrre più gas serra nel mondo, considerando tutta la filiera per portare il cibo in tavola.

Cosa potremmo fare come consumatori?

La produzione di beni di largo consumo incide molto in termini di materie prime consumate e CO2 emessa in atmosfera per la loro produzione, vendita e smaltimento finale.

E’ fondamentale cominciare a pensare oltre al costo economico di qualsiasi merce anche al suo costo ambientale e prima di fare un acquisto chiedersi se è davvero necessario.

Riparare, comprare e vendere oggetti usati in buono stato sono pratiche sempre più diffuse per contenere un costo da pagare che, stimolato dal modello consumista, sta diventando troppo elevato per noi e per l’ambiente.

Come possiamo rendere i trasporti più sostenibili?

Diminuire il traffico è la chiave per liberare le nostre città dalla cappa di smog che le avvolge con effetti estremamente dannosi sulla nostra salute.

Dobbiamo imparare ad utilizzare quanto più possibile i mezzi pubblici o la bicicletta o, se proprio non possiamo farne a meno, privilegiare il car sharing all’auto personale. 

Preferire il treno all’aereo permette infine di diminuire le emissioni di CO2 fino al 95%.

CONCLUSIONE

Nonostante l’impegno di molti noi appare evidente come siamo ancora lontani da uno stile di vita sostenibile. Il primo passo in questa direzione è quello di cambiare le nostre abitudini quotidiane. La sfida che ci attende è impegnativa ma dobbiamo essere consapevoli che uniti possiamo fare la differenza!

Per supportare questo cambiamento noi di Ambimente ci siamo impegnati concretamente creando la mappa interattiva AmbiMapp (clicca qui) di Treviso che aiuti ciascun cittadino ad adottare comportamenti più responsabili ed ecosostenibili. Con il vostro aiuto possiamo arricchirla e renderla uno strumento sempre più utile per chiunque abbia deciso di ridurre la propria impronta ecologica.

I Report

REPORT GLOBALI

– Report Speciale di IPCC sul Riscaldamento Globale di 1,5°C

Il report speciale sul riscaldamento globale a 1,5 °C del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), è stato chiesto dalle Nazioni Unite allo scopo di guidare i prossimi passi dei Governi sul clima.

Il report dimostra che mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C è più sicuro rispetto ai 2 °C in termini di impatti climatici e che l’aumento della temperatura globale a 2 °C al di sopra dei livelli preindustriali porterebbe a conseguenze devastanti, fra cui l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione di molti territori, la perdita di habitat e specie naturali e la diminuzione delle calotte glaciali, che avrebbero ripercussioni gravissime sulla nostra salute, sui mezzi di sussistenza, sulla sicurezza umana e sulla crescita economica. Il livello attuale di emissioni gas serra porterà a conseguenze peggiori del previsto, causando impatti irreversibili. Fra queste la perdita del patrimonio naturale, che danneggerebbe le persone,  l’ambiente e le economie, spingendoci verso scenari nei quali l’adattamento sarebbe impossibile, con molte comunità costrette ad affrontare disastri e catastrofi.

– Living Planet Report 2018

Il Living Planet Report è l’analisi scientifica più importante del mondo sulla salute del nostro pianeta e sull’impatto dell’attività umana.  Il report viene pubblicato ogni due anni dal World Wide Fund for Nature dal 1998. Si basa su Living Planet Index e sui calcoli dell’impronta ecologica.

Il rapporto del 2018 ha rilevato un “declino del 60% delle dimensioni della popolazione” di specie di vertebrati nel complesso dal 1970 al 2014. I tropici del Sud e Centro America hanno avuto una perdita dell’89% rispetto al 1970. Il rapporto del 2018 richiede nuovi obiettivi post-2020 a fianco quelli della Convenzione sulla Diversità Biologica, l’Accordo di Parigi e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

“Siamo la prima generazione che un’immagine chiara del valore della natura e il nostro impatto su di esso.

Noi possiamo essere l’ultimo che possa soddisfare di inversare questa tendenza. Da ora fino al 2020 sarà un momento decisivo nella storia.”

– Global Climate Risk Index 2019

Il Global Climate Risk Index 2019 analizza in che grado i paesi e le regioni sono stati colpiti dagli impatti di eventi di perdite legati alle condizioni meteorologiche (tempeste, inondazioni, ondate di calore, ecc.). I dati più recenti disponibili – per il 2017 e dal 1998 al 2017 – sono stati presi in considerazione.

I paesi e i territori più colpiti nel 2017 sono stati Porto Rico, Sri Lanka e Dominica. Per il periodo dal 1998 al 2017, Puerto Rico, Honduras e Myanmar si classificano al vertice.

La quattordicesima edizione dell’analisi di quest’anno riconferma i risultati precedenti del Climate Risk Index: i paesi meno sviluppati sono generalmente più colpiti rispetto ai paesi industrializzati. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici futuri, l’Indice di rischio climatico può servire da bandiera rossa per la vulnerabilità già esistente che potrebbe ulteriormente aumentare nelle regioni in cui gli eventi estremi diventeranno più frequenti o più gravi a causa dei cambiamenti climatici. Ma anche la stagione degli uragani dell’Atlantico del 2017 ha dimostrato: i paesi ad alto reddito sentono gli impatti climatici più chiaramente che mai. Un’efficace mitigazione dei cambiamenti climatici è quindi nell’interesse di tutti i paesi del mondo.

– Project Drawdown – Solutions

Project Drawdown elenca le 100 migliori soluzioni per combattere cambiamento climatico. L’obiettivo della lista di soluzioni è di essere inclusivo, presentando una vasta gamma di misure di impatto già esistenti. L’elenco comprende principalmente soluzioni “senza rimpianti”, azioni che hanno senso prendere a prescindere dal loro impatto sul clima poiché hanno vantaggi intrinseci per le comunità e le economie. Queste iniziative migliorano la vita, creano posti di lavoro, ripristinano l’ambiente, migliorano la sicurezza, generano la resilienza e migliorano la salute umana.

– Adaptation Strategies for European Cities Final Report

– The New Climate Economy – Unlocking the Inclusive Growth Story of the 21st Century: Accelerating Climate Action in Urgent Times

– Building Thriving, Low-Carbon Cities: An Overview of Policy Options for National Governments

– Integrating national policies to deliver compact, connected cities: an overview of transport and housing

REPORT NAZIONALI

– Legambiente – Ecosistema Urbano 2018

– Legambiente – Animali in Città 2018

– Legambiemte – Rapporto sull’Economia della Bicicletta in Italia 2018

UNIONE EUROPEA

– EU Environment

– DG Clima (IT)

La direzione generale Azione per il clima (DG CLIMA) guida le attività della Commissione europea volte a contrastare i cambiamenti climatici a livello internazionale e dell’UE.

Elabora e attuia politiche efficaci rispetto ai costi che permettano all’UE di raggiungere i suoi obiettivi climatici per il 2020, il 2030 e oltre, soprattutto per quanto riguarda: le emissioni di gas a effetto serra  e lo strato di ozono.

Inoltre, garantono che si tenga conto dei cambiamenti climatici in tutte le altre politiche dell’UE e che le misure di adattamento riducano la vulnerabilità dell’UE rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici.

– Roadmap 2050 (EN)

– Climate Adapt

La piattaforma europea di adattamento al clima (Climate-ADAPT) è una partnership tra la Commissione europea (DG CLIMA, DG Centro comune di ricerca e altre DG) e l’Agenzia europea dell’ambiente.

Climate-ADAPT mira a sostenere l’Europa nell’adattarsi ai cambiamenti climatici. È un’iniziativa della Commissione europea e aiuta gli utenti ad accedere e condividere dati e informazioni.

– Roadmap Adaptation (EN)

– Comissione Europea – Streaming

– Level(s)

Level(s) è un quadro volontario in materia di comunicazione che offre un linguaggio comune “sostenibile” per il settore dell’edilizia: una serie di indicatori semplici per misurare le prestazioni in termini di sostenibilità degli edifci durante il loro intero ciclo di vita. Level(s) incoraggia l’applicazione del concetto del ciclo di vita all’intero edificio; si tratta di una serie completa di strumenti destinati a migliorare lo sviluppo, il monitoraggio e il funzionamento di un edificio e che ne sostiene il miglioramento dalla progettazione alla fine del ciclo di vita.

Level(s) utilizza indicatori affidabili basati su norme e strumenti esistenti relativi ai seguenti aspetti: energia, materiali, acqua, salute e benessere, cambiamento climatico e costi e valore del ciclo di vita.

È open source e liberamente accessibile.

Level(s) – Un quadro di riferimento comune dell’UE per i principali indicatori in materia di sostenibilità degli edifici

parte 1-2 : clicca qui

parte 3 : clicca qui

Stile di Vita

– The Minimalists – I Minimalisti

A prima vista, la gente potrebbe pensare che il punto del minimalismo sia solo quello di liberarsi dei beni materiali: Eliminare. Gettare. Estrarre. Distaccare. Diminuire. Lasciare andare. Ma questo è un errore.

È vero, rimuovere l’eccesso è una parte importante della ricetta, ma è solo un ingrediente. Se siamo preoccupati unicamente delle cose, però, ci manca il punto più grande.

I minimalisti non si concentrano sull’avere meno, meno, meno. Si concentrano a fare spazio per più: più tempo, più passione, più creatività, più esperienze, più contributo, più contentezza, più libertà. Cancellare il disordine dal percorso della vita aiuta a creare quello spazio.

Il minimalismo è la cosa che ci fa superare le cose in modo da poter dare spazio alle cose importanti della vita, che non sono affatto cose.

PER I GIOVANI

EU Youth Magazine (IT)
Climate Change Brochure (EN)
Storia – What scorching weather! (Picture book for children) (EN)

Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

Ambimente organizza l’attività Spesa a Rifiuti Zero per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.

Anche se come cittadini di Treviso siamo diventati molto bravi nella pratica della raccolta differenziata, ci manca ancora un passo per diventare anche buoni abitanti del pianeta. La parola chiave per raggiungere questo status di consapevolezza è RIFIUTI ZERO.

Per migliorare il nostro stile di vita e abituarci alle sane pratiche di riduzione e azzeramento dei rifiuti, Sabato 24 Novembre ci incontreremo in Piazzetta San Parisio alle ore 10.00 durante il mercato con borse e contenitori riutilizzabili che porteremo da casa, per fare una vera spesa senza imballaggi e a RIFIUTI ZERO.

COS’E’ “RIFIUTI ZERO?”

La strategia rifiuti zero (zero waste) è nata più di trent’anni fa da un’idea sviluppata da Paul Connett, professore di chimica ambientale alla Saint Lawrence University di Canton. L’idea nacque quando, nel 1985, al professor Connett venne chiesto aiuto da parte degli abitanti di Saint Lawrence che si stavano battendo contro la costruzione di un inceneritore. Da quel momento in poi, Connett insieme a un gruppo di ricercatori e di cittadini ha avviato le sue ricerche per sviluppare al meglio la strategia rifiuti zero. Obiettivo ultimo è quello di riuscire a riciclare il 100% dei rifiuti prodotti ed eliminare completamente dal mercato tutti quei beni che sono impossibili da riciclare.

Secondo Connett, per raggiungere l’obiettivo dei rifiuti zero i passaggi da realizzare sono i seguenti:

– riduzione dei rifiuti
– azzeramento dei rifiuti
– diffusione di una cultura improntata al riutilizzo e alla riparazione
– raccolta differenziata (separazione dei rifiuti alla fonte)
– raccolta porta a porta
– realizzazione di un impianto per il compostaggio
– realizzazione di impianti per il riciclo e il recupero di materiali
– tassazione sulla base della tipologia di rifiuti prodotti per incentivare all’utilizzo di merci riciclabili
– realizzazione di un impianto di recupero e gestione dei rifiuti
– costituzione di un centro di ricerca e progettazione per il riciclo, il riuso e la riparazione

Per partecipare all’evento Clicca qui